Sono film che commuovono piano, inducendo al sorriso per il loro modo garbato di narrare fatti piccoli, poco importanti, buffi e ridicoli persino. Film che sanno portarti piano piano lontano lontano, in un mondo che è sempre il nostro, ma in cui le miserie, i contrasti, le liti, le offese e le vendette, le sofferenze di cui si nutre, semplicemente scolorano pian piano, si fanno impercettibilmente lontani, e infine evaporano.
E la Grazia sta in quel modo garbato di porre le immagini: riprese che sfiorano gli attori e i loro sorrisi; quel modo dolce e rispettoso di sorridere delle banalità, della pacchianeria, che li rende beni persino preziosi nella loro dolce ingenuità, e restituendo loro una freschezza di cui ci rendiamo conto d’avere tanto bisogno.
Film in cui la Luna sa farla da padrone: una luna magica, irreale ed impossibile, che illumina e irradia e diffonde armonia. E più che amore, in realtà suscita affetto, desiderio di serenità; di dolcezza finalmente. Di pace. Una Luna che conforta, e scalda il cuore, se in qualche modo sa consolare, e far sorridere in questo modo.
Non sono film ruffiani, no. Sono film che consolano, e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno. Non c’è niente di male, in questo.
E sì, anche stavolta Loretta e Ronny coronano il loro amore. E il mondo, almeno per un pochino, è un posto migliore dove stare.